ITALIA 1938 EUROPA 2018
antisemitismo, razzismo e xenofobia,
crisi della cittadinanza, cosmopolitismo e comunità
Forlì, 24-27 ottobre 2018
anteprima il 6 settembre 2018
In occasione del Festival verrà allestita la mostra “L’offesa della razza. Razzismo e antisemitismo dell’Italia fascista”: realizzata dalla Soprintendenza per i beni librari e documentari dell’IBC Regione Emilia-Romagna, illustra con documenti d’epoca, il tema del razzismo e in generale dell’atteggiamento verso il “diverso” in epoca fascista.
Questa mostra, in forma ridotta e con linguaggio più accessibile de La menzogna della razza intende offrire ad un pubblico non specialistico uno spaccato di quegli anni. Proprio per questo, oltre al catalogo pubblicato nella collana ERBA della Soprintendenza, è stata approntata anche una guida, delle Istruzioni per l’uso rivolte in special modo agli studenti per invitarli ad approfondire i temi trattati con indagini da svolgere, con l’aiuto degli insegnanti, negli istituti che conservano documentazione storica del periodo contemporaneo.
Nella nostra regione notevoli nuclei archivistici della prima metà del XX secolo sono conservati sia negli Archivi di Stato sia negli Archivi storici comunali, cui si devono aggiungere i numerosi fondi documentari presenti presso le biblioteche e gli istituti storici pubblici e privati.
Un percorso di sintesi didattica, dunque, rivolto in particolare agli studenti e ai cittadini interessati ad approfondire una pagina ancora poco nota del nostro passato, per riuscire a meglio interpretare ed affrontare gli oscuri presagi del nostro tempo.
La mostra è stata curata da Riccardo Bonavita, Gianluca Gabrielli e Rossella Ropa.
ore 21.00, Masque Teatro (via Orto del Fuoco, 3)
(ingresso libero)
con
Paola Sabbatani (voce)
Lelia Serra (lettura)
Roberto Bartoli (contrabbasso)
Daniele Santimone (chitarra)
Il concerto si apre con una breve lettura di una corrispondenza da Ancona, distretto tessile con forte presenza ebraica, pubblicata nel 1938 sulla rivista “La difesa della razza”, in cui si incitava alla maldicenza contro gli ebrei, prevede canzoni, eseguite tutte in arrangiamenti originali, che raccontano le storie di chi ha subìto, nel corso del Novecento, le conseguenze del razzismo: dagli ebrei e gli zingari in Europa agli afroamericani negli Stati Uniti.
I brani sono di vari autori, tra cui Bob Dylan, Gaber, Jannacci, Testa e altri. Molti sono state scritti negli 60 e 70 e mantengono ancora oggi, intatta, la loro carica di denuncia.
Per citarne solo alcune, una ballata del 1964: “The lonesome death of Hattie Carrol”. Bob Dylan la scrisse dopo aver letto sul giornale un episodio di cronaca avvenuto il 9 febbraio 1963 a Baltimora, nel Maryland: alcuni dipendenti di un albergo, tutti afroamericani, erano stati aggrediti da un giovane bianco in preda all’alcool. La barista Hattie Carroll di 51 anni, madre di 10 figli, morì pochi giorni dopo in seguito alle gravissime ferite riportate. L’aggressore, tale William Devereux “Billy” Zantzinger, membro di una ricca e potente famiglia bianca di proprietari terrieri, in un primo momento incriminato per
omicidio volontario, fu poi condannato alla ridicola pena di 6 mesi di carcere. Tanto valeva la vita di una persona di colore. Ma la canzone di Bob Dylan lo condannò per sempre.
E ancora “Gli zingari”, di Enzo Jannacci. Scritta nel 1968 e presentata lo stesso anno a Canzonissima, trasmissione di punta della Rai, è un capolavoro di poesia, se si vuole ancora più rivoluzionario di “Ho visto un re”: nelle parole, nelle immagini, negli intenti, nel suo struggente sostegno alle diversità. Il testo ci racconta di un gruppo di zingari che si ritrova improvvisamente davanti all’immensità del mare. Ma la grande forza di “Gli zingari” sta non solo nell’impatto di “quella gente ridotta, sfinita, svilita” con il mare, ma nel fatto che il mare interagisca con loro, “proprio loro, gli zingari”, quasi fosse l’unico a
capire.
La canzone, manco a dirlo, non vinse. Forse in finale arrivò ultima, ma quel “qualcuno a star male” del finale, è ancora lì, sospeso.
Via Orto del Fuoco 3, a Forlì
In collaborazione con Masque Teatro
A. Palazzo Romagnoli (Via Cesare Albicini, 12)
B. Chiostro dei Musei San Domenico (Piazza Guido Da Montefeltro, 12)
C. Salone Comunale – Sala XC Pacifici (piazza Saffi, 8)
D. Cinema San Luigi (via Luigi Nanni 14)
E. Sala della Provincia (piazza Morgagni, 9)
F. Teaching Hub (viale Filippo Corridoni, 20)
G. Teatro Felix Guattari (via Orto del Fuoco, 3)
900fest – Fifth edition (Forlì, from 24 to 27 October 2018)
4 pm, Palazzo Romagnoli (Via Cesare Albicini, 12)
By Michele Sarfatti (Center for Contemporary Jewish Documentation in Milan)
9.pm, Chiostro dei Musei San Domenico (P.zza Guido da Montefeltro, 12)
“Between the Klezmer and the Jewish soul”, concert with Duo Gurfinkel and Elisaveta Blumina
3.00 pm – 7.00 pm, Town Hall (piazza Saffi, 8)
1938, the “true” legality
Alessandro Pajno
Anti-Jewish laws
Tullia Catalan
Ordinary administration: the Italian way to the Shoah
Matteo Stefanori
“The young Primo is back …”
Anna Foa
The so-called “failed italian Nuremberg”. Twenty years after.
Michele Battini
9.00 pm, Cinema San Luigi (via Luigi Nanni 14)
(by Ferenc Török, Hungary, 2017)
Introduced by Gianfranco Miro Gori
9.30am – 12.30pm, Province Hall (piazza Morgagni, 2)
Marie-Anne Matard-Bonucci
Alberto Cavaglion
Guri Schwarz
Paola Salvatori
3.00pm – 5.00pm, Province Hall
5.00pm – 7.00pm, Province Hall
Michele Battini and Guri Schwarz
8.30pm – 10.30pm, Cinema San Luigi
Introduced by Gadi Luzzatto Voghera
9.30 – 12.30 am, Teaching Hub (viale F. Corridoni, 20)
Wanda Nowicka (Poland)
Pragna Patel (United Kingdom)
Roza Hodosan (Hungary)
Coordinator: Raffaella Baccolini
5.00 – 7.00 pm, Town Hall
Laura Balbo, Ernesto Galli della Loggia
Discussant: Alessandro Cavalli
8.30pm – 10.30pm, Cinema San Luigi
Film screening: Mussolini’s speech, Trieste 1938
Introduction by Fabio Levi
With permission of Archivio Nazionale cinematografico della Resistenza e Istituto Luce-Cinecittà
10.00 am – 12.00 am; 15.00 – 18.00, Town Hall
Discussant Wlodek Goldkorn
Democracy: crisis or metamorphosis?
Michel Wieviorka
Sovereignty vs. autonomy, State vs community: the debate within Jewish political thought
Julie E. Cooper
Cosmopolitan vs. community: the new social divide?
Wolfgang Merkel
Migration and citizenship in the capitalist state
Lea Ypi
“Are not we both human beings?”: why turning to our common humanity is not always enough
Anne Phillips
Citizenship and the disruptive alterity
Bashir Bashir
Citizenship beyond sovereignty: rethinking democratic representation
Melissa Williams
9.00pm, Masque Teatro (via Orto del Fuoco, 3)
Show with Paola Sabbatani, Lelia Serra, Roberto Bartoli, Daniele Santimone
Exhibition (exhibition room beneath the Town Hall, Piazza Saffi, 8)
On the occasion of the Festival we will set up the exhibition “The offense of the race. Racism and anti-Semitism of fascist Italy “, realized by the Superintendency for books and documentary assets of the IBC Regione Emilia-Romagna, illustrates with vintage documents, the theme of racism and in general the attitude towards the “different” in the fascist era.
ore 21.00, Cinema San Luigi
Proiezione del film
“1945” (di Ferenc Török, Ungheria, 2017)
Introduzione di Gianfranco Miro Gori
Nell’agosto del 1945, in un villaggio della campagna ungherese giunge una coppia sconosciuta di ebrei ortodossi, uno anziano e l’altro più giovane, che trascinano due misteriose casse di legno. Il villaggio si appresta a festeggiare il matrimonio del figlio del vicario locale con una giovane donzella, ma gli abitanti, che a suo tempo collaborarono coi nazisti per le deportazioni degli ebrei, si scuotono nell’inquietudine interrogandosi sulle ragioni dell’arrivo dei due. A poco a poco molti degli abitanti iniziano a fare i conti con la propria coscienza: chi denunciò i concittadini ebrei condannandoli ai campi di concentramento, chi ha sfruttato la situazione razziando i loro beni, case e possedimenti. Intanto il previsto matrimonio vacilla, poiché la sposa, guardata di sbieco dalla futura suocera, è segretamente innamorata di un giovane che simpatizza per gli occupanti sovietici…
Il trailer in italiano
ore 21.00, Cinema San Luigi
Proiezione del film
“Süss l’ebreo” (Veit Harlan, 1940)
Introduce Gadi Luzzatto Voghera
Süss l’ebreo (Jud Süß) è un film di propaganda antisemita diretto da Veit Harlan che uscì in Germania nel 1940, durante il periodo nazionalsocialista.
Il film racconta la storia di un tranquillo paese tedesco nel quale un ebreo di nome Süss (“dolce”) cerca con trame e inganni di dominare i suoi concittadini germanici.
La storia, ambientata nel Württemberg del 1737, s’inizia con l’incoronazione del Duca Karl Alexander e il suo giuramento di lealtà di fronte al Concilio del Sacro Romano Impero. Un gioielliere ebreo del luogo, Süss Oppenheimer, riceve la visita di un emissario del re per acquistare una preziosa collana. Süss accetta di venderla sottocosto a patto di avere in cambio un lasciapassare per entrare a Stoccarda (dove vige il divieto d’ingresso per tutti i cittadini d’origine ebraica). Entrato in città sulla carrozza di una ragazza locale, Dorothea, di cui si infatua, giunge al palazzo del Duca e si offre di finanziare diversi sfizi di corte (tra cui un balletto, delle guardie del corpo e un’Opera) che il Concilio si era rifiutato di appoggiare giudicandoli inutilmente costosi.
Uno spezzone del film
ore 21.00, Cinema San Luigi
Proiezione del film
Il discorso di Mussolini, Trieste 1938
Introduce Fabio Levi
Per concessione di
Archivio Nazionale cinematografico della Resistenza e Istituto
Luce-Cinecittà
Verrà proiettato il cinegiornale Luce sulla visita di Mussolini a Trieste del settembre 1938, nel corso della quale il duce annunciò in un discorso in piazza dell’Unità la decisione di adottare una legislazione razziale anti ebraica. A commentare i filmati sarà Fabio Levi, del Centro Internazionale Primo Levi.
Trieste, 18 settembre 1938, mattina. Il cacciatorpediniere «Camicia Nera» attracca al «molo Audace» con «il Duce sulla plancia di comando». È la prima volta che si possono vedere per intero queste immagini, 34 minuti restaurati e digitalizzati dall’istituto Luce. La voce narrante informa sobria che la città è «un solo palpito di attesa e di amore» e in piazza dell’Unità ci sono 150 mila persone, camicie nere e fez, fazzoletti e applausi, gente sui davanzali. L’attesa del comizio, in effetti, è tragicamente giustificata: il discorso di Trieste è il primo e l’unico nel quale Mussolini, con toni raggelanti, annuncia in pubblico le «soluzioni necessarie» per affrontare il «problema ebraico» in quanto «problema razziale», spiega che per mantenere il «prestigio dell’impero» occorre «una chiara, severa coscienza razziale che stabilisca non soltanto delle differenze, ma delle superiorità nettissime» e infine esclama tra le ovazioni: «L’ebraismo mondiale è stato durante sedici anni, malgrado la nostra politica, un nemico irreconciliabile del fascismo».
(Tratto dall’articolo del Corriere della Sera disponibile a questo link)
Spezzone del video
Scienziata politica, insegna Teoria politica presso la London School of Economics e Scienza politica presso l’Australian National University.
Pagina dal sito della London School of Economics
Alcune opere
Stato e avanguardie cosmopolitiche, Laterza, 2016
Global Justice and Avant-Garde Political Agency, Oxford University Press, 2012
The Meaning of Partisanship, con Jonathan White, Oxford University Press, 2016
Al festival
Sabato 27 ottobre, Salone Comunale, ore 10.00
“Cosmopolitismo e tribù”
Accademica nordamericana specializzato in teoria democratica e teoria politica comparata. È stata direttrice-fondatore del Center for Ethics dell’Università di Toronto. A partire dal 2018, è professore nel Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Toronto.
È stata redattrice della rivista “NOMOS” dell’American Society for Political and Legal Philosophy.
Pagina wikipedia (in inglese)
Alcune opere
East Asian Perspectives on Political Legitimacy: Bridging the Empirical-Normative Divide, con Joseph Chan e Doh Chull Shin (a cura di), Cambridge University Press, 2016
Equality: A Critical Introduction, Routledge, 2014
Deliberative Democracy in Practice, con David Kahane, Daniel Weinstock e Dominique Leydet (a cura di), University of British Columbia Press, 2010
Voice, Trust, and Memory: Marginalized Groups and the Failings of Liberal Representation, Princeton University Press, 2000
Al festival
Sabato 27 ottobre, Salone Comunale, ore 15.00
“Cosmopolitismo e tribù”
Sociologo francese, noto per il suo lavoro sulla violenza, il terrorismo, il razzismo, i movimenti sociali e la teoria del cambiamento sociale. È stato eletto a Durban come presidente 2006-2010 dell’Associazione internazionale di sociologia. Insieme ad Alain Touraine e François Dubet, Wieviorka ha sviluppato il metodo di intervento sociologico e lo ha impiegato nello studio dei movimenti sociali militanti, in particolare dell’attivismo anti-nucleare francese e delle leghe studentesche, ma anche di Solidarnosc in Polonia. È direttore del Centro di analisi e di intervento sociologico (CADIS) all’École des Hautes Études en Sciences Sociales.
Pagina wikipedia (in inglese)
Alcune opere
L’ antisemitismo spiegato ai ragazzi (e ai loro genitori), Edb, 2016
Violence: A New Approach, SAGE publications Ltd, 2009
Evil, Polity Press, 2012
L’inquietudine delle differenze, Bruno Mondadori, 2008
Al festival
Sabato 27 ottobre, Salone Comunale, ore 10.00
“Cosmopolitismo e tribù”